iPorn? Al riparo!

febbraio 28, 2007

pegiAvreste mai pensato che nel vostro iPod si nascondesse una minaccia pornografica per gli under 18? No? Allora collegatevi a ThePornTalk. Il nome del sito è già esplicativo del contenuto, la conversazioneporno. O meglio, a proposito del porno, quindi maniaci telefonici alla larga, non c’è trippa per gatti per voi. In poche parole il portale è nato dall’unione delle forze del gruppo Ethur, associazione no profit, formata da psicologi, pastori e altre belle menti. Lo scopo? Mettere in guarda i genitori dalle minacce a tripla ics caldeggiate dalla tripla doppia vu. Non si fermano qui, perchè cercano anche di dare validi strumenti di supporto per conversare con i propri figli su argomenti hot. E allora ecco la sezione con i modi migliori per iniziare discorsi efficacie ed efficienti per sedare la voglia di nudità digitali dei giovani virgulti. L’idea non sarebbe male se non fosse per una sorta di demonizzazione di qualsiasi device elettronico che possa collegarsi a un pc o possa connettersi alla grande rete. iPod, pda, smartphone sono tutti da mandare all’inferno perchè possono contenere al proprio interno materiale per soli adulti. Davvero? Ma che bella scoperta, ci voleva proprio un sito di benpensanti per potercene rendere conto. E ancora, la nuova minaccia viene dalle console. Nintendo Wii, Nintendo Ds, Psp, Ps3: statene alla larga contengono una minaccia pornografica! (Questo è un esempio di ciò che intendo, guardate che bell’immagine)Peccato che la minaccia si chiami internet e sia presente anche su qualsiasi pc. Ancora una volta il problema non risiede nel mezzo utilizzato, ma nell’utente. Spetta ai genitori tenere d’occhio l’utilizzo che viene fatto dei device elettronici da parte dei propri rampolli. Al limite dei programmi di restrizione sui contenuti consultabili dalla console. Insomma, da oggi console vm 18 e in bagno senza l’iPod, mi raccomando!

Ad ogni modo la questione della facile, amzi facilissima, possibilità di accedere a materiale considerato per adulti da parte dei più piccoli è un problema al quale si cerca di dare risposta e per il quale vengono proposte serie soluzioni sulle pagine di ThePornTalk. Del resto i giorni in cui i ragazzi erano costretti a nascondere le pagine più bollenti dell’editoria nostrana all’interno dei quotidiani (con l’appoggio di qualche edicolante permissivo) per sfuggire agli occhi indiscreti della gente, sembrano davvero lontani. Una connessione è ormai più che sufficiente per alimentari i primi bollori, ma per placarli?


Il disagio di Follini

febbraio 28, 2007

Follini di mezzoDi seguito sono riportati gli interventi sul disagio di Marco Follini apparsi sull’Indipendente. Li potete trovare tutti raccolti comodamente in una sola pagina. Cosa ne pensate? Potete partecipare al sondaggio o inviarci una mail

sabato 3 febbraio 2007
IL DISAGIO DI FOLLINI
Siamo divisi? Meglio così
di Carlo Giovanardi

Ho più volte espresso le mie riserve sulla linea politica di Marco Follini, sia quando come segretario dell’Udc ha portato avanti una strategia di logoramento dell’allora maggioranza di centro destra, sia quando dopo le elezioni si è messo a logorare l’opposizione fino poi fondare il suo partito, l’Italia di Mezzo, che non sta né nel centro destra nè nel centro sinistra. Ho votato contro la decisione di far cadere nel 2005 il Governo Berlusconi per formare un altro governo Berlusconi fotocopia di quello precedente, non ho condiviso la decisione dello stesso Follini di abbandonare dopo alcuni mesi l’incarico di vicepresidente del Consiglio… [continua]

venerdì 2 febbraio 2007
IL DISAGIO DI FOLLINI
Marco, l’Udc è nata con te per cambiare il centrodestra
di Rocco Buttiglione

L’Udc è nata sul programma di ricostruire il centro nell’area moderata in alternativa alla sinistra ed in alleanza con la destra democratica. Per ottenere questo risultato era necessario prima di tutto ridare identità al centro. Questo è il programma che il gruppo dirigente del partito ha affidato a Marco Follini quando fu eletto segretario del partito al primo congresso dell’Udc. Sostanzialmente invariata è la prospettiva politica del secondo congresso. Per realizzare questo programma Follini doveva far valere il peso decisivo del nuovo partito all’interno della Casa delle Libertà. Prima della formazione dell’Udc, Ccd e Cdu erano “cespugli”… [continua]

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La nuova sfida: tutto il mondo senza pc per un giorno

febbraio 28, 2007

Puoi sopravvivere per un giorno senza il tuo computer? Questa è la domanda che viene posta non appena ci si collega al sito shutdownday.org. Ovvero: il “giorno dello spegnimento”. E per rispondere, visto che i fatti contano più delle parole, non bisogna fare altro che lasciare spento il proprio pc in data 24 marzo 2007. Niente internet, niente email, niente chat per ventiquattro ore. La rete dovrà tacere per quelli che vogliono prendere parte all’iniziativa. L’idea è venuta a due ragazzi canadesi, Denis Bystrov e Michael Taylor, e il loro scopo è quello di vedere quanto l’utilizzo del computer abbia inciso sul nostro stile di vita e sugli usi e costumi della nostra società. Riscoprire tutto ciò che di bello c’è oltre ai 19 pollici del nostro pc, ma anche farci capire quanto il mezzo tecnologico sia entrato nel nostro dna. «Certamente non potrei, né vorrei, vivere senza il mio computer – queste le parole di Taylor che si leggono sul suo sito – ma molte volte mi capita di usarlo per chattare con gli amici, invece di incontrarli di persona. Ci sono poi molti genitori che non passano abbastanza tempo coi propri figli perché sono troppo impegnati a perdere tempo dietro a una tastiera». Tutti quelli che pensano di fare i furbi utilizzando palmari o smartphone per collegarsi a internet rimarranno delusi visto che il regolamento parla chiaro: l’uso del cellulare è consentito soltanto per organizzare le attività da svolgere durante lo spegnimento degli hard disk. Attualmente quasi ventimila persone hanno aderito al progetto, ma c’è anche un manipolo di tremila internetdipendenti che ha già affermato di non farcela a separarsi dal fido computer. C’è da dire che il giorno scelto per lo spegnimento globale rende il compito più semplice. Si tratta, infatti, di un sabato: una Quaresima facile facile, insomma. Chi potrebbe mai astenersi dall’uso del pc durante la settimana lavorativa? Nel weekend tutto cambia e la cosa sembra possibile. Come rinunciare alla settimana bianca d’estate o al mare d’inverno.

di Lorenzo Grossini dall’Indipendente del 28 febbraio 2007

altri usi del pc? Date un’occhiata al video qui sotto


In rete lo scandalo diventa banalità

febbraio 27, 2007

Cresce il sospetto che non si tratti di casi clamorosi ma di piatta banalità. L’uomo di Latina che aveva l’abitudine di filmare la moglie a sua insaputa e mettere in rete l’audio. La prof. di Lecce che si faceva accarezzare dagli alunni durante la spiegazione. Gli atti di bullismo che a scuola non si contano, come le performance amorose tra studenti, e altre irregolarità regolari. Non passa settimana senza un nuovo caso su web, e detto brutalmente, viene il dubbio che nelle redazioni si giochi con la curiosità presunta del pubblico sull’argomento internet – tutta presunta, dato che la rete è la negazione dell’esoterismo e già di per sé il trionfo della pubblicità – per scatenare il dibattito, provocare l’intervento della magistratura, vivacchiarci. Di filmati osceni di mogli e fidanzate ne girano a migliaia, mariti e compagni delusi si vendicano così, come nel romanzo l’Età dell’oro di Edoardo Nesi pubblicato nel 2004, mica ieri. Di atti di bullismo ce ne sono tanti da far cadere la linea tra notizia e nonnotizia. Si provi a caricare un qualsiasi programma di scambio file, come Emule, Direct Connect, Bit Torrent, per avere i corpi diafani del reato. Un giacimento di “casi clamorosi” che nemmeno il deserto iracheno inzuppato di petrolio. In un quarto d’ora di ricerca non affannosa abbiamo pescato un bel pre-scuola di alcuni studenti a base di birra (si attende inchiesta sull’alcoolismo), un balletto di altri studenti sui banchi (ottima coreografia, ma cosa faceva l’insegnante?), una fanciulla che si toglie il reggiseno davanti alla classe intera, che risponde con un boato, un’altra che fa lap dance nel bagno della scuola. Di fronte a ciò e di fronte all’incontrollabilità del mezzo, le azioni, anche quelle della magistratura, e le indignazioni danno l’idea di palliativi, come i tentativi di fermare chi scarica film e canzoni. Il video della professoressa accarezzata, ritirato da Youtube, è ricomparso subito dopo su un altro sito. Il quadro non sarà allegro, ma non fa scandalo. Per assuefazione. È la banalità del web.

di Bruno Giurato dall’Indipendente del 27 febbraio 2007


Obama batte Hillary, almeno su internet

febbraio 26, 2007

«Clicca qui per aggiungere Obama alla tua lista di amici». Non si tratta di un Obama qualunque, ma proprio del candidato alla carica di presidente degli Stati Uniti d’America. Nulla di strano, tutto in linea con la nuova strategia di campagna elettorale. Il senatore dell’Illinois punta forte sul web. E si fa pescatore di uomini nella rete di MySpace, famoso portale di comunità virtuali in cui il deputato del Partito democratico ha fatto da poco capolino. Una cyber- avventura che gli ha già fruttato un consenso popolare fatto di grandi numeri: quasi 45.000 sostenitori e 8.000 commenti nel proprio forum. E Hillary? Che cosa fa in questa battaglia per la fratellanza digitale? Non sta certo a guardare, ma a onor del vero non gode della stessa approvazione del rivale: gli iscritti alla sua pagina personale sono meno della metà e i commenti dei visitatori solo un quarto di quelli di Obama. Ma MySpace non è il solo campo di battaglia sul quale Barack fa mangiare la polvere alla ex first lady. Il senatore dell’Illinois spadroneggia anche su FaceBook, il sito preferito dagli studenti dei college a stelle e strisce. Su queste pagine è ormai consistente il numero di gruppi nati per supportare la sua campagna, e il più famoso di questi conta già 300mila iscritti, che potrebbero diventare un milione entro aprile. Hillary è invece il fanalino di coda con soli tremila miseri supporter. La volontà di esplorare i meandri più giovani del web neasce da una nuova visione del panorama elettorale per la quale si cerca di battezzare le nuove leve già dai primi vagiti di coscienza politica. Uno spazio, quello sul web, dove è possibile parlare direttamente alla gente e dove i candidati mostrano il loro lato umano, in attesa di una promozione alla Casa Bianca.


L’ecstasy diventa un rimedio contro traumi e stress

febbraio 26, 2007

Image Hosted by ImageShack.usLe pasticche di ecstasy saranno sperimentate nella cura dei disturbi e degli stress post-traumatici. La Swissmedic, agenzia svizzera per i farmaci, ha dato il via libera alla sperimentazione ideata da un gruppo di psichiatri svizzeri capeggiato da Peter Oehen. I dodici volontari reclutati si recheranno perciò a Biberist, piccolo comune del Canton di Solothurn, sede dell’esperimento, dove fino al gennaio 2008 verranno sottoposti alla somministrazione assistita di Mdma (metilenedioximetamfetamine). Un’anfetamina, sintetizzata per la prima volta nel 1912 dai laboratori Merck, più nota tra i giovani e nelle pagine di cronaca con il nome di ecstasy, in virtù dei suoi effetti stupefacenti. Che potrebbero però rivelarsi terapeutici nell’elaborazione di eventi traumautici come lutti, aggressioni e incidenti, in abbinamento a sedute di psicoterapia. «L’ecstasy potrebbe produrre cambiamenti dell’umore provocando una sensazione di benessere che verrebbe in aiuto dei pazienti. Se queste droghe vengono somministrate oculatamente, sotto controllo medico e a maggiori di 18 anni», assicura Oehen, «sono innocue e sicure, anche a lungo termine»


Ti piace internet? Attento all’elettroshock

febbraio 26, 2007

Camere con sbarre alle finestre, rigore militare, ipnosi, psicoterapia, elettroshock per i casi più gravi. Sono queste le contromisure adottate dai genitori cinesi per fronteggiare il problema della dipendenza giovanile da internet e dai videogiochi online. Uno scenario surreale che ha preso forma in una delle otto strutture finanziate dal governo di Pechino. Una clinica dalle regole di ferro, ospitata all’interno di un complesso in
cui l’esercito svolge l’addestramento. I cui pazienti hanno tutti un’età compresa tra i 12 e i 24 anni. Ma solo in alcuni casi il ricovero nel centro di disintossicazione è una scelta spontanea. I soggetti vengono trattati alla stregua di tossicodipendenti. Non a caso il responsabile del centro, Tao Ran, è specializzato nel curare la dipendenza da eroina. «Oggi vai su internet per mezzora, ma domani avrai bisogno di 45 minuti per sentirti bene» sostiene il medico a proposito della dipendenza da computer. Le cifre parlano chiaro: 2 milioni di teenagers cinesi fanno abuso della rete. Numeri pesanti, che hanno spinto il governo a usare il pugno duro. E a intraprendere iniziative che hanno l’obiettivo di prevenire gli eccessi sul web sin dalla più tenera età. Siti censurati, blog senza libertà di pubblicazione e cybercafè vietati ai teenager. Mentre per i casi più gravi, al momento, il ricovero in una struttura specializzata sembra l’unica soluzione. Di solito occorrono 3 mesi per la riabilitazione, ma alcuni giovani che non sono riusciti a guarire hanno tentato il suicidio.


Post it? Lost it!

febbraio 22, 2007

lostAdesso si può anche postare questa immagine. Non sarebbe stato opportuno metterla l’altro giorno prima della messa in onda dei nuovi (per l’Italia) episodi della seconda stagione di Lost. L’idea viene da una campagna pubblicitaria chilena per i foglietti gialli post it. Direi niente male, non fosse che comunque la stessa immagine si vedeva proprio in uno degli episodi…

[via coolz0r]


Hiv e disinformazione

febbraio 21, 2007

Ieri è stata data la notizia del trapianto di organi presi da una donatrice sieropositiva presso l’ospedale Careggi di Firenze. Dalle pagine del Corriere si legge:

I tre organi, fegato e reni, erano stati espiantati nei giorni scorsi all’ ospedale di Careggi da una donna morta per una emorragia cerebrale che, secondo i sanitari, era quasi sicuramente all’oscuro del fatto di essere sieropositiva.

Proprio a questo riguardo mi è tornato alla mente un post su una campagna di guerrilla marketing trovato su un blog che tratta di marketing alternativo. In poche parole si tratta di un adesivo recante la scritta: “you may carry hiv without even knowing it” [potresti essere portatore del virus hiv e nemmeno saperlo]. Trovo la campagna particolarmente azzeccata oltre che istruttiva. Un utilizzo del guerrilla marketing alternativo ed efficace


Second Life uccide chi non paga

febbraio 21, 2007

Un piano di contingenza speciale per garantire la sopravvivenza di più di tre milioni di persone fa sempre notizia. Anche se non viene adottato nel mondo reale. Non stiamo parlando di misure anticalamità prese in seguito alla minaccia dell’uragano Katrina, ma del sovraffollamento nel mondo di Second Life. Non c’è appassionato di internet che non conosca la comunità virtuale tridimensionale più famosa della rete. Il successo è tale da aver richiamato anche l’attenzione di chi ignora i misteri del www. Ormai tutti sanno che nel regno digitale creato da Linden Lab si possono fare soldi veri e che grandi marchi – Ibm, Adidas e Reuters, solo per citarne alcuni – hanno aperto delle succursali fatte di bit. La verità è che da qualche giorno , il privilegio di vivere in un universo parallelo si paga. E anche a caro prezzo. Non servono eufemismi: la vita virtuale sta diventando giorno dopo giorno, un’esclusiva riservata ai soli nababbi di Second Life, utenti che posseggono grossi appezzamenti di terra virtuale e che mensilmente versano una decina di dollari per potersi connettere alla community. Non
c’è verso, tutti i poveri dovranno accontentarsi della normale vita in carne e ossa. In seguito alla crescente espansione della popolazione virtuale, la rete di computer che deve gestire le interazioni tra gli abitanti del cyberuniverso ha iniziato a fare cilecca. Rallentamenti e cali di prestazione del servizio sono andati a interferire con il normale trascorrere della vita nel secondo mondo. A tal punto che la casa produttrice è dovuta ricorrere a un piano di contingenza per la conservazione della popolazione virtuale. Congelamento delle iscrizioni e sospensione del servizio per tuttigli utenti. In un primo momento il provvedimento sarà applicato senza distinzioni a tutti gli appartenenti alla community, poi sarà il turno dei nullatenenti. Un blackout forzato per motivi di manutenzione, e dopo un paio di ore quegli schermi che più di una volta hanno mostrato comizi virtuali, concerti e transazioni per l’acquisto di terreni in valuta digitale, resteranno tristemente spenti in attesa di poter ospitare di nuovo gli alter ego di tutto il mondo. Quando si accenderanno di nuovo per i cittadini meno abbienti ci sarà una sorpresa :la loro seconda vita appesa a un filo. Relegata in momenti di traffico leggero, cesserà senza preavviso quando crescerà l’afflusso di cybercittadini di serie A. Anche la legge di Second Life, isomma, non è uguale per tutti.