Leggo sul Messaggero
che per il concerto del 15 giugno a Roma, per vedere Barbra Streisand servono 850 euro. E poi, per i Rolling Stones 177 euro, per i Who (who?) 105 euro, per George Michael 92 euro. Per Laura Pausini, signori e signori, ci vogliono 57 euro e un certo gusto per l’orrido.
Benissimo. Case discografiche, imprenditori, e star della musica che dicono: «quelli del peer to peer sono ladri», meriterebbero una querela per diffamazione. Vergogna.