Siamo finiti nel deserto del nulla

Maggio 15, 2007

GiornaleMa che roba è questo mondo laico di oggi? Cosa ce ne facciamo di una cultura laica che, come un disco rotto, altro non fa che ripetere a sproposito che le parole del Papa, dei cardinali, dei vescovi, dei leader dei moderati sono “ingerenze” nella vita del Paese? Ma che idea hanno questi laici da quattro soldi della vita, del futuro, della storia? Capiscono o non capiscono (propendo per la seconda ipotesi) che c’è una differenza fra personale conduzione dell’esistenza e modelli collettivi di comportamento? Si rendono conto o no che un’idea laica della vita non può essere affidata al comodo ma miserabile concetto “voglio fare tutto quello che mi va”? La Chiesa fa il suo mestiere, spinta dalla forza dei movimenti cattolici, pur spesso in competizione tra loro. La Chiesa dice la sua, portando la croce delle contraddizioni della storia e degli errori dell’uomo, che loro chiamano peccati. Dice la sua nonostante le vocazioni in calo, l’aggressione dell’Islam, le spinte di proselitismo delle Chiese evangeliche, gli scandali dei preti pedofili o di quelli collaborazionisti dei regimi comunisti. La Chiesa si batte come può, vince e perde sul tavolo della storia per presentarsi dignitosa al giudizio di Dio. La Chiesa sbaglia (quante volte lo ha fatto!), si corregge, prova ad adeguarsi alla storia. E il mondo laico che fa? Quel mondo laico e liberale, ma anche socialista e comunque democratico, non ha una spinta da proporre. Quel mondo laico che esce vincitore dal XIX e dal XX secolo non pensa al futuro. Vinta nell’800 la battaglia per far attecchire il germe della democrazia e vinta nel ‘900 la lotta alle dittature ideologiche in nome del progresso, della libertà e del benessere, non ha in mente un’idea forte per il domani? La Chiesa cerca nella sua storia e nelle sue radici uno strumento per orientarsi nel tempo moderno. A volte a torto, a volte a ragione, parla di corpo umano, famiglia, limiti della scienza, nascita dei figli, confine tra la vita e la morte. La cultura laica assiste inebetita, forse rincoglionita da troppi cocktail su troppe terrazze. I grandi del pensiero liberale e laico, penso a Mazzini, penso a Cattaneo, avevano innanzitutto un’etica, un’idea rigorosa della vita e dei comportamenti da adottare. Oggi vedo un deserto ideale, una pochezza mentale, costruita su libri letti solo in copertina. O vogliamo pensare che l’essenza della cultura laica moderna sta tutta nel timbro postale della ricevuta di ritorno di un Dico frettolosamente spedito? E se il postino se lo perde?

di Roberto Arditti


Non illudetevi: questo è il Papa che si batterà per la famiglia

aprile 12, 2007

GiornaleGli ottant’anni del Papa,vissuti sotto lo sguardo amorevole di Dio, suscitano l’impressione dello scorrere di un fiume, con varie e successive chiamate nel kairós, il tempo provvidenziale di Dio. Già all’inizio della sua missione come Pastore universale, Benedetto XVI aveva detto di non avere un programma speciale, come di solito promettono i politici, i governanti, eccetera. Essere successore di Pietro, principio visibile di comunione, alla guida della Chiesa, va al cuore stesso del suo servizio, che svolge serenamente, fermamente, con le energie e il coraggio che gli vengono da Dio. È un testimone della verità, che semina fedelmente con grande speranza. È questa la diffusa esperienza di tanta gente che, nonostante le sfide di oggi, sente nei suoi interventi e nei suoi vari messaggi, la chiara trasmissione della fede. Questa lo spinge, con la profondità del teologo, al servizio di un magistero che dà nuove energie evangelizzatrici alla Chiesa, liberandola dalle tentazioni di un secolarismo disumanizzante allontanato da Dio. Leggi il seguito di questo post »