Puttane e social network – Prostituzione nell’era del web 2.0

ottobre 11, 2007

Forse il titolo è un po’ forte, ma rende perfettamente l’idea. Leggo sul blog di Marco Camisani Calzolari un interessante post in cui si parla dell’uso che le prostitute fanno di web 2.0 e network sociali. Il pezzo citato da Marco, è preso da Buzznetworker e si dilunga in esempi e casi eclatanti aventi come protagoniste le peripatetiche della rete. La tesi è quella che le prostitute sfruttino meglio il nuovo internet rispetto alle aziende. E non si può far altro che dar ragione. Si parla lungamente di escorts.com e aspd.net che sono i punti di ritrovo principali per gli amanti dell’intrattenimento da materasso.

Si tratta di una vera e propria comunità fervente e animata che ruota tutta intorno al mestiere più antico del mondo. Ma che differenza c’è allora con un normale sito di chi condivide le passioni di Sircana e Mele? Che la comunicazione in questo caso non è ad una via, ma c’è un rapporto bilaterale. Quasi come fosse un monster.it in cui c’è chi cerca e chi offre. Solo che chi offre, s’offre. La cosa più interessante è tutto il giro di recensioni (si, proprio recensioni) delle signorine allegre da una parte, ma dall’altra ci sono tutte le specifiche della prestazione e i lavoretti fatti dalla meretrice di turno (con mappe per raggiungere le locations…) Leggi il seguito di questo post »


Niente sesso, c’è internet e la socializzazione 2.0

settembre 20, 2007

Pare che in America si sia trovato un metodo per coadiuvare l’astineza (sessuale) e questo metodo si chiama internet. Da una ricerca condotta da Jwt su 1011 soggetti adulti è venuto fuori che il 15% del campione non riusciva a stare più di un giorno senza andare online, il 21% poteva resistere un paio di giorni, e il 19% qualche giorno in più.
I dati più interessanti sono però legati al modo in cui viene vissuto il rapporto con il mondo reale.

Il 48% degli intervistati ha ammesso di sentire la mancanza di qualcosa di importante senza la possibilità di accesso internet. Il 28% ha dichiarato di aver limitato il tempo passato alla socializzazione con altri umanoidi in favore del mondo della tripla doppia vu. Il 20% ha invece asserito di aver fatto meno sesso perchè impegnato ad annaspare con mouse e tastiera.

Dalla ricerca però non traspare il modo in cui viene fruita la rete. Sarebbe stato interessante capire se il campione intervistato, avesse deciso di dedicare il tempo sottratto alla socializzazione in favore della controparte online. Non si cercano più i contatti con gli amici in carne ed ossa per costruire nuovi rapporti 2.0? Non si fa più sesso perchè tanto ci sono siti come Riv dove trovare tutto il porno di cui necessitiamo? Prima ci si incontrava in piazza e ora su messenger? I tempi cambiano e cambiano anche le abitudini. Le persone che “soffrono di questi problemi” vengono chiamate digitivity denizens e se non sono assillati da interent sono assillati dal loro blackberry (ribattezzato crackberry in questi casi).
C’è da dire che una ricerca del genere cade proprio a fagiolo e giustifica perfettamente la situazione cinese dove a causa di overdose da web si può morire partecipando ad una maratona di gaming online oppure passando una vacanza davanti al monitor ci si ritrova in mano un bel biglietto per l’obitorio.