“Lo potrebbe usare anche un bambino” – seconda parte

settembre 6, 2007

Torno per la seconda volta su questo argomento, cioè la difficoltà nell’utilizzo delle interfacce e il gap generazionale. E lo spunto viene anche questa volta da Nova24, e più in particolare dall’articolo “interfaccia a prova di nonno” (non ho trovato il link all’articolo, però se volete vi potete ascoltare la versione podcast del numero odierno). Ordissimo è il nome di un pc con interfaccia studiata apposta per gli utenti che hanno meno dimestichezza con il mezzo informatico e che vogliono potere accedere alla rete e alle principali funzioni del pc senza problemi. L’Iniziativa è francese, ma è già stato installato presso 35 centri anziani di Roma. Inoltre, sempre segnalato dalle pagine di Nova, c’è Eldy, un portale che permette di scaricare il programma omonimo per aumentare l’usabilità del pc (ovviamente gratuito ed è scaricabile qui). Anche in questo caso studiato per un pubblico senior con una alfabetizzazione informatica scarsa, permette di accedere alle principali funzionalità del computer e di internet.

Progetti come questi, oltre che buone strategie di posizionarsi in una fetta di mercato sempre più importante, sono un buon esempio di come si stia cercando di abbattere le “barriere architettoniche digitali” che tengono lontani coloro i quali ancora oggi hanno paura di mouse e tastiera.


Lo zucchero nel telefonino salverà il pianeta

settembre 3, 2007

GiornaleI cellulari ci seguono, sono sempre con noi, sono capaci di farci parlare di tutto, ridere e a volte anche piangere. Non ci abbandonano mai, neanche quando dormiamo. Ma questo caro gingillo di ferraglia e plastica ogni giorno è una bolletta salata per noi e per l’ambiente. È dotato di una batteria al nichel o al litio che non lascia scampo al pianeta terra. Ma come fare a vivere senza il mobile? Cuori infranti dalla tecnologia state tranquilli, riprendete fiato. Il glucosio salverà il vostro cellulare. Un gruppo di ricercatori giapponesi della Sony ha realizzato una batteria al glucosio capace di alimentare dispositivi elettronici come computer e telefonini. Una batteria biologica che racchiusa in un involucro di carta può arrivare a generare 50 milliwatt. La Sony sta investendo molto denaro in questa impresa. Sembra un miracolo: la tecnologia incontra il business e il rispetto per l’ecosistema. E non finisce qui. Uno studente inglese, Andreas Zachariah, della Royal College of Art, ha inventato The Carbon Hero: un dispositivo che inserito in qualsiasi cellulare è capace di calcolare le emissioni di anidride carbonica prodotta dal proprietario dell’apparecchio in qualsiasi luogo e momento. Adesso conosceremo nel dettaglio l’entità dell’auto-inquinamento. Ci troveremo faccia a faccia con il gas di scarico del nostro motorino, della nostra macchina. Pianteremo alberi anche in balcone. Compreremo solo detergenti naturali. Inizieremo a fare del bene: regaleremo agli scettici prodotti ecologici. Soprattutto la new generation, maggiormente investita dal progresso, potrà finalmente prendere coscienza di quanto costano a mamma natura gli inutili capricci per un cellulare con fotocamera, frigorifero e frullatore compresi nel prezzo. Forse ritorneremo ai tempi delle gite fuoriporta senza cellulare e navigatore Gps per non sbagliare strada. Ai tempi in cui per parlare con i tuoi cari creavi dei veri e propri ingorghi umani presso autogrill, bar, piazze. Tempi in cui non sapevi che le onde elettromagnetiche potevano cambiare il tuo stile di vita. A proposito, ma in tutto questo caos di batterie, fili elettrici, plastica, anidride carbonica, dove sono finite? Tutti sanno, persino gli italiani, che sono dannose per la salute quanto il litio e il nichel. La scienza avanza e loro imperterrite la seguono. La tecnologia usa maniere dolci ma i ripetitori continuano a moltiplicarsi, senza vincoli proibitivi. Garantendo lauti profitti. Sarà per questo motivo che scienziati e imprenditori continuano ad ignorarli.

Ornella Mollica


Generazioni a confronto: “Lo potrebbe usare anche un bambino”

marzo 30, 2007

Ieri stavo leggendo un articolo su Nova, sulla nuova AppleTv e una frase mi ha colpito, o meglio sul subito l’ho letta ma poi ci ho ripensato.

“La prima sorpresa della AppleTv è la sua interfaccia. La potrebbe usare anche un bambino, e per di più si divertirebbe.

Le riflessioni che mi vengono in mente in proposito sono molteplici. Partiamo da una considerazione: col termine bambino, ci riferiamo a un essere umano di che età? Perchè se intendiamo 3-4 anni allora la frase potrebbe anche avere un senso, ma se il numero delle candeline da spegnere si alza allora non ci siamo proprio. Molto più semplice per un bimbo riuscire a capire come funziona un nuovo strumento elettronico che per un adulto (e anche qui dobbiamo stabilire un’età per definire il termine adulto, tenendo presente che le difficoltà nell’adozione di nuove competenze in campo tecnologico aumentano col passare degli anni). Parlo per esperienza personale, ma tutte le volte che un mio parente o amico “più in là con l’età” comprava un nuovo strumento tecnologico, chiamava me (più giovane quindi depositario del sapere di ciò che ha un display e utilizza energia elettrica per il proprio funzionamento) per le installazioni o per consigli sull’utilizzo. Non siamo più di fronte a oggetti meccanici che necessitano delle conoscenze particolari da apprendere dietro supervisione di un vecchio mentore, ma di nuovi artefatti che per essere compresi hanno bisogno di una nuova grammatica e di un nuovo vocabolario che in questo caso i più giovani padroneggiano meglio. Chi ha iniziato a utilizzare computer e videogiochi, prima ancora di imparare a leggere e a scrivere, chi ha imparato l’inglese o l’italiano leggendo delle frasi su un monitor è avvantaggiato alla comprensione di tutto ciò che è novità. Quando sei piccolo, il cervello diventa una spugna che assorbe tutte le informazioni, quindi che problema potrà mai essere una AppleTv? Piuttosto, siamo sicuri che una persona più in là con gli anni e che non si è mai rapportata con un certo tipo di tecnologia, sia in grado di comprendere il funzionamento di un’interfaccia a schermo o sia in grado di utilizzare strumenti che non gli sono propri, quali touch screen o remote vari? è quindi una cosa intelligente inserire su una Bmw serie 7 delle strumentazioni che magari una persona con una certa età (non sono molti i diciottenni che si possono permettere una vettura del genere) non è in grado di gestire e di comprendere. Senza entrare troppo nell’Amarcord, mi ricordo la felicità che mi investiva quando potevo aiutare un “grande” per aiutarlo nel setup di qualche apparecchiatura. la presunzione poi di non aprire mai il manuale e di riuscire a fare tutto con le proprie forze, con la propria intuizione, rendevano il compito ancora più piacevole.
Epoi altro che bambini. Basti pensare ai vari hacker, autodidatti che si intrufolano nei sistemi più impenetrabili delle reti mondiali o, per guardare più vicino, a tutti quegli hardcore gamers con nick che termina magari con 97 e che ti battono impunemente quando giochi a pro evolution soccer 6 (da notare la regola 6 presente in questo blog:”6- Nessuno deve usare il cell martedì sera a meno che non ci sia la pausa per il gelato o per dissetarsi”) o a Gears of War.
Insomma, per tutti questi motivi proporrei di cambiare la frase in:

La potrebbe usare anche un bambino una persona attempata, e per di più si divertirebbe.

E tutti gli attempati là fuori non se la prendano…