“Impossible is nothing” – Vanessa Ferrari come Nadia Comaneci

Maggio 7, 2007

Italo CucciHanno anche scritto che “va come una Ferrari”. E non credo che le abbia fatto piacere questa commistione che porta una volta di più a confondere la sua faticosa passione con un simbolo della ricchezza e del successo sfrenato. Vanessa Ferrari, sedici anni, un po’ cremonese un po’ bresciana (i campanili se la contendono) è il ritratto della vera sportiva diventata campionessa nella grande palestra del sacrificio. Ha detto a Marco Ansaldo della Stampa: «Mi alleno 7 ore al giorno, studio e viaggiare è diventata una perdita di tempo: domenica per tornare da Catania sono partita alle 8 di mattina e sono arrivata alle 9 di sera. Aspetto la Pasqua per stare due giorni a casa sul divano e con il computer. Adesso poi c’è anche il bar…» L’hanno aperto i suoi genitori, a Pievedizio, borgo di campagna e di nebbie, un po’ più vicino a Brescia di quanto non sia Genivolta, il paese dove abita… E ancora, in un’altra intervista: «A casa nella mia camera ho un poster di Nadia Comaneci con una sua frase che dice “Quando sei una giovane ginnasta le parallele sono sempre molto alte”. Nadia fu la prima a raggiungere la perfezione collezionando non un dieci solo, ma ben sette. Queste sue parole mi hanno fatto capire che se saprò lavorare duro verrà anche per me il momento di raggiungere l’impossibile». E infatti per lei – come suggerisce lo slogan dello sponsor Adidas stampatole sulla tutina, il primo aiuto concreto arrivatole dopo tanti gratuiti complimenti – “impossible is nothing” (cliccate per il video). Le ho parlato, una mattina, alla radio, e fra le tante cose che di lei si scrivono e si dicono, mentre coglie successi storici per la ginnastica italiana, m’è venuto un pensiero cattivo: brava, brava, ma è vita? Il nome di Nadia, letto in un’intervista di Vanessa, ha fatto il resto. Leggi il seguito di questo post »