Fabrizio Marchi, Le donne: una rivoluzione mai nata
Mimesis i Cabiri 144 PAG. 12 EURO
Le donne? Sposano uomini che non amano per assicurarsi un futuro stabile. Intrecciano relazioni con top manager per avvalorare se stesse tramite beni materiali. Snobbano artisti e intellettuali perché troppo impegnativi. Mercificano il proprio corpo per conquistare un posto di lavoro appetibile. Usano il corteggiamento come forma di contrattazione verso il miglior offerente. Ecco il ritratto del mondo femminile elaborato da Fabrizio Marchi che, sotto forma di provocazione, attende che qualcuna risponda ai suoi interrogativi. In realtà, leggendo tra le righe, si scopre che lo stesso autore ha fornito un’ottima argomentazione che forse tante donne sarebbero pronte a sottoscrivere: Marchi sostiene infatti che, per cambiare le regole del gioco, è necessario che sia l’uomo per primo a mettersi in discussione. E questo come potrebbe accadere? Stimandosi di più. Smettendo di elargire privilegi in cambio di sesso. Prendendo coscienza di sé per relazionarsi con maturità e consapevolezza ai mutamenti avvenuti nella società. Chiedendo energie per un confronto impegnativo e profondo, in vista della crescita e dell’arricchimento reciproco. Il problema dell’autore, però, risiede nella disillusione con cui termina il libro: un tale cambiamento potrebbe avvenire solo fra cento anni. Forse perché, tutto quel che prospetta nella teoria, è troppo faticoso da trasformare in realtà.