Mastella & Co. è ora di scoprire la sobrietà

settembre 17, 2007

Speriamo che si la volta buona. Speriamo cioè che la pessima figura fatta dai ministri Mastella e Rutelli, in missione con l’aereo di Stato per vedere il Gran Premio di Formula 1 a Monza (al netto della opinabile missione “istituzionale” per premiare i primi tre classificati), segni un punto di non ritorno. La classe politica dovrebbe decidersi una volta per tutte a fare i conti con una virtù troppo spesso calpestata nel nostro Paese: la sobrietà. Non si tratta di un’astratta battaglia da gentiluomini dell’800, sia chiaro. Si tratta anzi della battaglia più moderna che si possa immaginare, perché è la battaglia per una politica più trasparente e più vicina alla gente, che vuol dire una cosa sola: i politici, tutti, debbono avere abitudini di vita il meno diverse possibile dai cittadini normali. Sobrietà vuole dire guardare in faccia i problemi per conoscerli e risolverli. Non come accade spesso dalle nostre parti, dove l’esame dei problemi serve ai politici per dare vita alle loro polemiche. Emblematico in questo, ma in negativo, è l’intervento di Calderoli sulle Moschee. Invece di uscirsene con provocazioni che servono solo a scaldare gli animi e (forse) ad acchiappare qualche voto, si provi a fare uno sforzo più concreto, ad esempio ponendosi il problema di quello che succede dentro le moschee, anziché tuonare goffamente e volgarmente contro la loro edificazione. Sobrietà vuole dire intendersi una volta per tutte sul concetto di sicurezza, che viene sempre sbandierato a tutela di molti privilegi della classe politica. Di governo e non solo, in verità. Qualcuno è in grado di spiegarci perché il volo di linea è insicuro, per un ministro e per gli altri passeggeri, mentre i box di un Gran Premio non lo sono? Un elementare uso della logica consente di ammettere che è assai più sicuro il volo, poiché dei passeggeri si conosce nome e cognome. Inoltre essi si trovano in un contesto del tutto privo di oggetti di offesa, mentre così non è ai box della Formula 1. Sobrietà vuol dire prendere il treno anziché l’elicottero o l’aereo. Lo ha fatto in settimana il governatore Draghi per spostarsi da Brescia a Milano, lo ha fatto ieri il Presidente Prodi per tornare a Bologna. Hanno fatto bene, anzi benissimo. Ma noi vorremmo vivere in un Paese in cui questi comportamenti fossero la norma, non l’eccezione. Un Paese nel quale la macchina di servizio, gigantesca e blindata, sia davvero a disposizione di chi corre reali pericoli, anziché funzionare da volgare status symbol. Domanda finale. Chi è il marziano? Chi si pone questi interrogativi, o chi se ne frega?

di Roberto Arditti