Può un principe dell’ateneo diventare re? Forse. Sicuramente ci sta provando Guido Fabiani, rettore di Roma Tre. Mentre secondo una ricerca svolta da Studenti-Magazine, per il 92 per cento degli intervistati, i professori universitari sono troppo vecchi, il rettore di Roma Tre sta provando a modificare lo statuto dell’ateneo romano per continuare a governare. Fabiani, professore noto per la sua vicinanza ai Ds, ha governato per tre mandati il secondo (per importanza) ateneo della Capitale ottenendo ampia visibilità. Ma non è stato premiato dalla politica e non ha ottenuto, come tanti altri suoi colleghi, posti di sottogoverno. E allora prova a mettere radici e a consolidare il suo potere accademico: vuole rifare, a dispetto delle attuali norme, il rettore per la quarta volta. Il Senato accademico da pochi giorni ha approvato con 26 voti favorevoli e 20 contrari la costituzione di una commissione che dovrà redigere il nuovo statuto e cambiare la norma sull’eleggibilità. Abolendo così ogni limite di mandato sia per lui, che per qualsiasi altra carica. Unica arma che sono riusciti ad ottenere i deboli oppositori è stata quella che la modifica dello statuto dovrà avere una maggioranza qualificata. E allora il principe Fabiani riuscirà a far diventare il suo regno a vita? «Speriamo di no – spiega un ricercatore che, visto il clima nell’ateneo, prega L’Indipendente di restare anonimo – perché le nostre università sono già sufficientemente piene di vecchi baroni. Con età medie che fanno ridere i colleghi di tutto il mondo e rabbrividire i demografi». Fabiani la spunterà alla fine? «È difficile prevederlo – prosegue il ricercatore – il mercato degli acquisti è aperto e certamente chi ha il potere in mano è più potente di chi si oppone. Oltretutto a noi giovani, nell’università e non solo, nessuno ci tutela. Soprattutto se non siamo figli di baroni o di qualcuno importante».
di Vasco Pirri Ardizzone