“Impossible is nothing” – Vanessa Ferrari come Nadia Comaneci

Italo CucciHanno anche scritto che “va come una Ferrari”. E non credo che le abbia fatto piacere questa commistione che porta una volta di più a confondere la sua faticosa passione con un simbolo della ricchezza e del successo sfrenato. Vanessa Ferrari, sedici anni, un po’ cremonese un po’ bresciana (i campanili se la contendono) è il ritratto della vera sportiva diventata campionessa nella grande palestra del sacrificio. Ha detto a Marco Ansaldo della Stampa: «Mi alleno 7 ore al giorno, studio e viaggiare è diventata una perdita di tempo: domenica per tornare da Catania sono partita alle 8 di mattina e sono arrivata alle 9 di sera. Aspetto la Pasqua per stare due giorni a casa sul divano e con il computer. Adesso poi c’è anche il bar…» L’hanno aperto i suoi genitori, a Pievedizio, borgo di campagna e di nebbie, un po’ più vicino a Brescia di quanto non sia Genivolta, il paese dove abita… E ancora, in un’altra intervista: «A casa nella mia camera ho un poster di Nadia Comaneci con una sua frase che dice “Quando sei una giovane ginnasta le parallele sono sempre molto alte”. Nadia fu la prima a raggiungere la perfezione collezionando non un dieci solo, ma ben sette. Queste sue parole mi hanno fatto capire che se saprò lavorare duro verrà anche per me il momento di raggiungere l’impossibile». E infatti per lei – come suggerisce lo slogan dello sponsor Adidas stampatole sulla tutina, il primo aiuto concreto arrivatole dopo tanti gratuiti complimenti – “impossible is nothing” (cliccate per il video). Le ho parlato, una mattina, alla radio, e fra le tante cose che di lei si scrivono e si dicono, mentre coglie successi storici per la ginnastica italiana, m’è venuto un pensiero cattivo: brava, brava, ma è vita? Il nome di Nadia, letto in un’intervista di Vanessa, ha fatto il resto. Adesso Nadia Comaneci è una quarantacinquenne dall’aria sfrontata, una bella donna che non ha più negli occhi la mestizia dei sacrifici di tanto in tanto cancellata da lampi d’orgoglio. Così la vidi a Mosca, nell’Olimpiade dell’Ottanta, e anche di lei si diceva “scricciolo”, “angelo”, “libellula”. La ginnastica mi aveva affascinato fin dai tempi di Olga Korbut, Montreal 1976, dove già s’era affermata anche Nadia, e nei trionfi delle ragazze dell’Est – dominatrici del settore – avevo trovato qualcosa che andava oltre la leggiadrìa dei loro voli e la serenità che ispiravano: i regimi che le cullavano avevano trovato in loro un’arma nuova e spesso sostituivano immagini di pura forza – pugni serrati, bicipiti potenti, donne mascoline – con le loro incantevoli fattezze quasi a dire che di là della cortina di ferro c’erano anche bellezza e sentimento. E scrissi che –alla fine – anche Nadia era diventata uno strumento di propaganda, Si fece vivo con me, qualche tempo dopo, Eftimie Jonescu, uno dei più autorevoli giornalisti rumeni, redattore di Sportul Popular: “Devi conoscerci meglio”. Un giorno arrivai a Bucarest e conobbi quella gente che ci avevano sempre detto tanto simile a noi italiani. Ma stavo sulle mie mentre giravo in loro compagnia in una città polverosa dominata dall’odor di cipolla, perché un altro amico dell’Est, Alessandro Assiancini di Sofia, nobile decaduto già amico di re Boris che con la corrispondenza a Stadio si pagava il caffè italiano e l’Olivetti Lettera 22 con la tastiera cirillica, mi aveva detto dei rumeni ch’erano poco affidabili: «Rumeno non è una razza, è un mestiere», e non c’era bisogno di specificare quale. Si amavano così, quelli di là del muro. Ma quel gruppo di giornalisti sportivi, con il più giovane, Radu Urziceanu, che sarebbe diventato corrispondente del mio Guerin, erano aperti, gioviali e non parlavano mai di politica, neanche per dir male di Ceasescu come facevano gli altri colleghi di Sofia e Budapest dei loro Dimirov e Kadar. Mi presentarono Nadia ed ebbi appena il tempo di invitarla in Italia mostrandole una sua foto a doppia pagina uscita sul Guerin. E arrivò, un giorno, con Eftimie e altri compagni, a San Lazzaro di Savena, dove spesso gli sportivi di Romania erano ospitati in casa Fenara, la stessa in cui Jacopucci e altri pugili preparavano i loro match, nella campagna, davanti a un laghetto, abboffandosi nella trattoria del loro ospite. Quella volta mi resi conto che negli occhi di Nadia non c’era solo mestizia ma anche paura: s’avvicinava ai vent’anni e ancora la tenevano stretta alle parallele che continuavano ad esser alte. Mi disse che le sarebbe piaciuto restare. Le luci di Bologna l’avevano incantata, insieme alla esagerata libertà di quei comunisti bolognesi che erano così strani, come comunisti. Promisi di interessarmi a lei, e lo dissi ai colleghi di Sportul che rividi ancora, per anni, senza più notizie di Nadia che forse era diventata troppo famosa anche per loro. O piuttosto pericolosa. Seppi più tardi che l’avevano fatta diventare amante del folle figlio del Conducator – pellicce, gioielli, una villetta elegante e non più la casetta di Gheorghiu Gheorghiu–dej o l’appartamento in quei casermoni in Strada 22, Palazzo 12, Scala 4, Porta 44, classico indirizzo rumeno – ma anche che l’avevano piegata con la forza e gli occhi da mesti erano diventati pieni di lacrime e di odio. Finché nell’89 – poche settimane prima della caduta di Nicolae Ceausescu,giustiziato a Natale – fuggì in Canada per amore di un uomo, dicono, ma soprattutto della libertà. Poi negli States, a reclamizzare articoli da ginnastica e reggiseni che mostrava di saper indossare perché nel frattempo era diventata donna donna. Adesso è a Bucarest e aiuta i giovani rumeni a fare sport. La vedo nelle foto di Google vogliosa di vita e di vendetta su un mondo che le ha negato la giovinezza. Immagino che predichi i sacrifici, ma anche l’orgoglio e la ribellione al potere. Ripenso a Vanessa e so che è abbastanza orgogliosa per sapere come si fa ad andare oltre le parallele anche senza diventare troppo alta.

14 Responses to “Impossible is nothing” – Vanessa Ferrari come Nadia Comaneci

  1. Spezialetti ha detto:

    Gentile Cucci ciò che lei dice nell’articolo il più delle volte risulta essere. Nella mia, seppur giovane età, ho avuto modo di incontrare alcuni protagonisti dello sport in generale e, ahimé, scrutandone gli occhi, mi son più volte accorto che in loro si era ormai spenta la fiamma che ti porta a estremi sacrifici. Parlo delle numerose ore di allenamento, delle serate trascorse in casa e non con gli amici per via di una competizione, della lontananza dai propri cari e così via. Mi sento di dire, per quel che può valere, che va bene l’affermazione, la volgli di arrivare e le aspirazioni personali, ma non bisogna mai perdere la voglia di migliorarsi, sempre e comunque. Così come non bisognerebbe privare i giovani atleti della loro unica gioventù.

  2. Peccato che di questi sport si parli solo quando qualche italiano vince medaglie mentre del calcio sempre più corrotto e putrefatto se ne parli sempre, con polemisti pagati solo per spargere pettegolezzi pieni di idiozie.

  3. ALE AGONISTA ha detto:

    PER ME VANESSA RIUSCIRà A PRENDERE IL MASSIMO DEI VOTI! X’ LEI LE CAPACITà CE LE HA, LEI NN MOLLA MAI, E’ SEMPRE UNA PERSONA CHE NN DICE MAI NO ALLE GARE, E’ UNA PERSONA KE SA RESISTERE AI MALI, INSOMMA SI SA VANESSA VANE E’ CM UNA STELLA IN CIELO AZZURRO CN LE SUE COMPAGNE CHE LA SOSTENGONO SEMPRE, CM LEI FA CN LORO!

  4. CIAO VANE SON ANCORA IO ALESSIA AGONISTA IO TI SCRIVO PERCHè IO VOGLIO DIVENTARE CM TE! VOGLIO ARRIVARE FINO INFONDO!! SL CHE TANTE CS FANNO PAURA! IO SO CHE LE DEVO SUPERARE, CM TE HAI SUPERATO LE TUE, MA IO HO PAURISSIMA DEL TARZAN, DEL DOPPIO RACCOLTO E DI FILK FILK SALTO IN TRAVE!! AIUTAMI TE! T.V.T.T.T.T.T.T.T.T.T.T.T.T.T.T.T.T.T.T.T.T.T.T.T.T.T.T.T.T.T.T.T.T.T.T.T.T.B.FX.

  5. berry ha detto:

    vanessa è la nuova nadia comaneci!!!!!!!!!! ve lo posso assicurare!!!!
    io ho visto un suo allenamento e vi assicuro che,impegnandosi al massimo,diventerà la campionessa universale e alle olimpiadi vincerà!!!!!!!!!!!!! vanessa ferrari+lia parolari+francesca benolli+federica macrì=campionesse 4ever!!!!!!!!! mettetecela tutta!!!!!! siamo tutti con voi!!!!!!

  6. berry ha detto:

    ciao a tutti!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!scrivetemi in tnt:il mio contatto MSN è: berry14@live.it

  7. flavia ha detto:

    ciao vanessa, io sono l’allieva di samuela calcaterra e mi di dispiace moltissimo che tu hai perso, fa niente ci ritenterai altre volte e continue così sei fantastica!!!!!!!!!!!!

  8. Paolo Visentin ha detto:

    Potete passare questa informazione a Italo Cucci in merito a Fefè De Giorgi per i loro simpatici siparietti su olimpiche emozioni?

    Da una lezione dell’allenatore SILVANO PRANDI sulla tacnica di muro nella pallavolo riscontrabile sul sito http://www.pallavolostellaazzurra.net :

    Alcune stagioni orsono avevamo applicato lo schema difensivo denominato “Fefè” in onore di De Giorgi, presunto punto debole della squadra. Lo schema partiva dal presupposto che l’attacco avversario fosse portato dalla sua parte e girato in parallela nel tentativo di passare sopra di lui.

    A Fefè si domandava soltanto di saltare verticalmente e posizionare le mani alte ed in perfetta posizione di rimbalzo. Al resto dovevano pensare i difensori e, talvolta, l’attaccante avversario, nel tentativo di schiacciare sopra il muro non trovava il campo, fallendo così il suo tentativo.

    (fig.39) Come si noterà lo schema prevede il potenziamento della difesa in parallela con l’adozione di un raddoppio dell’area di probabile arrivo della palla. A questi due difensori toglievamo il fastidio del recupero del pallonetto, affidando tale compito al terzo giocatore di rete e destinando la difesa dell’improbabile diagonale al solo posto cinque.

    Le uniche difficoltà incontrate nell’applicazione di questo schema sono venute dallo stesso Fefè De Giorgi, inizialmente poco convinto di essere addirittura un vantaggio per la squadra se riusciva ad essere un perfetto esecutore d’un pezzettino di schema, anzichè fuggire dal muro complicando maledettamente ogni forma di organizzazione difensiva a causa del ritardato ed impreciso posizionamento dei giocatori sotto rete.

  9. marta ha detto:

    ciao!!!! sei fantasti…6 la migliore!!!

  10. martolina ha detto:

    ciao!!!!

    6 troppo fantastica…. rispondimi …
    Io spero di diventare come te!!!!!

  11. chiaretta ha detto:

    ciao vanessa spero di diventare come te!!!!!!!!!!!!!! TVTB 4EVER

  12. chiara ha detto:

    ciao vany!! io ti adoro!!!! anch’io faccio ginnastica artistica agonistica… sonno abbastanza brava ma di certo nn cm te! sono anche ventuta a vederti tutte 3 le volte al grand prix di milano! e 6 stata formidabile anche se hai gareggiato solo il primo anno ke era il 2006 xk nel 2007 e 2008 avevi quella fastidiosissima tendinite! mi disp tatno! ma sono sicura ke una campionessa cm te con una grinta cm la tua riuscirà a superare questo ostacolo e presto guarirai!! e ritornerai la grande campionessa di prima ke lascia alle avversarie solo il posto di comprimarie! sai di certo tu nn t ricorderai ma il 22 novebre scorso, appunto quando cera il grand prix mi hai fatto l’autografo e la foto insieme!! credo ke sia stato il giorno più bello della mia vita!!!!! vany sono gia daccordo cm i miei ke a marzo ti verrò avedere agli europei di milano! e farò il tifo x te farfalla!!!!! vola e nn smettere mai!! grazie di esistere!!! t.v.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.b.x.s!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!ciaoooo!!! :):):)

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